La vincente edizione di Isole di Luce 2024 – The Circle of Lights – appena conclusa è stata, a parer mio, non solo un’ottima occasione per ammirare le isole sotto una nuova luce, ma anche un banco di prova e una grande maestra, nonché un’enorme opportunità.
Il Tour Classico Tre Isole
Faccio solo un passo indietro per chi non abbia avuto la fortuna o l’opportunità di ammirare questa meraviglia: il tour “classico” Tre Isole inizia con una delle due isole Borromeo, Isola Bella o Isola Madre, prevede la sosta per il pranzo sull’Isola dei Pescatori, e prosegue con la seconda isola Borromeo (ti sarà anche capitato di leggere “isole Borromeo” per descrivere questo tour, eh sì ormai è comunemente accettato, ma in realtà l’Isola dei Pescatori non è mai stata un’isola Borromeo: continua a leggere e scoprirai perché!).
Questa modalità di tour convoglia tutti i flussi di visitatori su un’unica isola e li “obbliga” a una permanenza lì per un paio d’ore creando, in alcuni periodi di picco stagionale, esattamente l’opposto di quello che la Pescatori è: l’isola diventa il luogo per una sosta frettolosa dove l’unico pensiero è rivolto a cercare un luogo per pranzare e il desiderio di scoperta, così come l’opportunità di vivere questo posto meraviglioso, non trovano l’adeguato spazio in un lasso di tempo così breve. L’isola merita di essere vissuta con calma, quella calma che permette di assaporarne il passato che ancora si legge e si respira nelle sue viuzze e si legge negli occhi dei pochi residenti rimasti orgogliosamente “isolani”.
Un Progetto Ambizioso
“Isole di Luce” è manifestazione parte di un progetto ambizioso, promossa dal Distretto Turistico dei Laghi, l’azienda di promozione turistica del nostro territorio, finanziata da Regione Piemonte, che ha visto per la prima volta in questa seconda edizione, la partecipazione di Terre Borromeo.
L’obiettivo visionario è destagionalizzare i flussi turistici sul Lago Maggiore proponendo di visitarne i luoghi iconici in periodi diversi da quelli dell’alta stagione, permettendo di assaporarne l’autenticità.
Il Successo di “The Circle of lights”
L’idea di presentare sotto una luce nuova quelle mete che nell’immaginario comune sono prettamente estive ha riscosso un enorme successo: personalmente, fatto un bilancio di fine evento, ho guidato in meno di due mesi più di 150 persone alla scoperta di “The Circle of Lights”, accompagnandole alla scoperta di due borghi di pescatori che hanno attraversato un profondo processo di trasformazione, dove la pesca, se non in rarissimi casi, rimane percepibile nella toponomastica, nell’assetto architettonico e in qualche elemento decorativo.
Ricordi dell’Isola dei Pescatori: Tradizioni e Vita Quotidiana
Oggi ti racconto dell’Isola dei Pescatori, ma presto dedicherò un articolo all’Isola Bella, che incanta con il suo fascino senza tempo, per esplorare le sue storie e meraviglie nascoste. La Pescatori, così come la chiamiamo “noi del lago”, quell’isola dove fino a meno di mezzo secolo fa il vociare dei bambini residenti riempiva le vie e diventava la colonna sonora della quotidianità: li riesco a immaginare scendere a rotta di collo dal “discesone” con gli slittini d’inverno o le biciclette d’estate, con il rischio di finire nel lago (piacevole in estate ma forse meno in inverno!), oppure giocare a guardia e ladri o a nascondino tra le strette viuzze dove i rifugi segreti erano ovunque, o ancora li vedo giocare a calcio sulla coda dell’isola, cit.: ”tanto qui le reti non mancano mai…”
Immagino le ragazzine cospargere di petali di rose le vie nel mese di maggio – il mese della Madonna, tanto cara agli isolani -, così come vedo i ragazzini aiutare i “grandi” a riparare gli attrezzi da lavoro o a liberare le reti dai pesci. Li “osservo” entrare nella scuola elementare dove tutte le classi, dalla prima alla quinta, avrebbero condiviso la stessa aula e la stessa maestra, oppure andare a prendere il pane fresco dal fornaio. Eccoli partecipare alla messa la domenica o ascoltare di nascosto le faccende “dei grandi”, quando l’Unione dei Pescatori si riuniva. O ancora, aiutare le mamme a lavare il bucato nel lago.
Il Cambiamento Inevitabile
Io non ho mai visto questa isola: sono troppo giovane e quando sono nata io il lento e irreversibile processo di trasformazione era già in atto da qualche decennio. Non è accaduto in un paio d’anni, ci sono volute parecchie decadi per trasformare l’isola da borgo di pescatori senza collegamento con le utenze a luogo turistico. Un susseguirsi di eventi, una reazione a catena dove il progresso ha scalfito l’autenticità del luogo. La velocità, la praticità, la modernità hanno preso il sopravvento su quelle ore scandite dal riflesso del sole sul lago increspato dalle onde mosse dal vento.
L’Isola Oggi
Il motore sostituisce i remi, la vetroresina prende il posto del legno, le fibre plastiche soppiantano quelle naturali, ed ecco sparire la falegnameria e il fornello, che esistono ancora, ma solo per chi sa dove cercarli e a cosa servivano. Poco alla volta si estinguono le attività aggreganti: chiude la scuola, la parrocchia viene assorbita da quella di Baveno, sparisce l’associazione sportiva e si spopola l’unione dei pescatori. Arrivano anche i periodi di chiusura della pesca e il desiderio di una vita “sulla terraferma”, dove le opportunità non mancano per chi sa cercarle, ed ecco che anche l’inevitabile processo di spopolamento attraversa il suo corso.
Un’Esperienza Autentica
L’Isola dei Pescatori, così ancorata nelle sue radici da essere conosciuta più con il suo nomignolo che con il suo vero nome – chi cercherebbe mai sul web Isola Superiore? – culla di personaggi eclettici, innovativi e visionari, oggi sfugge all’occhio distratto di chi l’attraversa in cerca del miglior ristorante o dello scatto perfetto, ma lei c’è ancora! È nascosta, è offuscata, ma c’è: l’ho scoperto studiandola a fondo per “The Circle of Lights”, ascoltando di lei nei vivi racconti Ivan, Marco e Stefano i pescatori, o vedendo lo scintillio negli occhi di Marina e Giovanna, isolane doc che da anni vivono sulla terra ferma, ma per sempre avranno nel loro cuore un posto d’onore per la loro amata isola.
Il mio desiderio da guida, da local e da insider è di fartela scoprire in tutta la sua autenticità facendoti rivivere il suo passato e facendoti sentire la vivacità suo borgo vissuto, dove ancora oggi sono vive alcune tradizioni del passato: la processione per la festa patronale, così come l’incanto delle offerte sono appuntamenti immancabili nel cuore degli isolani.
Il Mio Invito
Ti innamorerai delle sue viuzze che raccontano secoli di avventure, rimarrai a bocca aperta ammirando gli scorci sul lago dove le onde riflettono i raggi del sole regalandoti eterni attimi di pace capaci di azzerare lo spazio e il tempo, ti appassionerai ascoltando le storie degli isolani e ti entusiasmerai scoprendo come su questo scoglio lungo 350m siano nati personaggi visionari e vincenti. L’orgoglio isolano, quello che per secoli protesse l’isola dalle mire espansionistiche Borromeo, è ancora vivo e si respira in ogni angolo di questo luogo sospeso nell’eternità: è lì, serve solo cercarlo tra un ristorante, un negozietto di souvenir e un laboratorio artistico. La mia missione? Fartelo respirare, vivere e fartene innamorare!
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